L’ospite inatteso, #07 – Vincenzo “Cinaski” Costantino
NON È RICONOSCENZA
La Milano in cui sono cresciuto, regalava albe non come premio finale ma come naturale fine della notte e inizio di un nuovo giorno. Era una libera scelta, frutto di un libero arbitrio spendere la notte in luoghi sempre aperti e poter discutere di musica, di cinema anche di sport fino alle 5 del mattino. La fauna notturna non è mai stata angelica, quindi non siamo a santificare il popolo della notte, ma il diritto di come e quando vivermi la città è sacrosanto, nel rispetto della mia e della altrui esistenza.
Sono cresciuto potendo ascoltare Chet Baker al Capolinea che non c’è più, piuttosto che Miles Davis a prezzi irrisori e di notte giravano spesso giornalisti in uscita dalla redazione e anche venditrici d’amore, ma la notte è anche quello. Le osterie, poi sostituite dai circoli e club, erano simposi di anime dove c’era flusso interattivo di tutte le arti. C’erano anche grandi bevute, certamente, ma farlo sotto la protezione di chi ti conosce come frequentatore ti garantiva un ritorno a casa, ci si tutelava a vicenda clienti e gestori. La Milano che ricordo io era abbellita dalle risate notturne, e dai coraggi diurni. Passeggiare, di notte o di giorno era una scelta di vita, non una regola o un obbligo. La città che vedo oggi è una città che muore di nostalgia, come nostalgiche possono sembrare le mie parole.
Non mi rassegno, il passato non torna e se torna, mostra il suo apetto peggiore mai migliore. Occorre vibrare per le strade, calpestare pozzanghere che giocano a fare i cieli con la luna, abbracciare lampioni che diventano stelle elettriche a illuminare la vita , ritrovare i relitti di una città sommersa dentro i luoghi, dietro le finestre chiuse, coltivare i sentimenti e le passioni dove gli altri vedono solo metallo e odore di alcool riflettersi in tutto questo, senza la vergogna di chiamarlo specchio. Immaginate gli odori di una giornata di Febbraio, il profumo di notti bagnate, sigarette accese e consumate. Immaginate la tromba di Raffaele Kohler fare da colonna sonora ad un sorriso, mentre appena distanti due tacchi alti se la giocano. Immaginate un sorriso pronto a guarnire le cadute di stile, una mano sempre pronta a svuotare le tasche mentre gli occhi sorridono piangendo la corsa di un cavallo. Immaginate un’amicizia senza frontiere, Charlie Parker sulla tazza del bagno mentre Folco Orselli somministra malinconie gaudenti come antidepressivi. Immaginate il senso dell’umorismo gonfiare la rete della vita stessa, fare una finta di corpo per tutelare la serietà. Immaginate un cappotto che entra in un bar stringendo le spalle mentre fuori piove e incrocia il sorriso dell’unica bottiglia di Varnelli in alto a sinistra sulla vetrina del bancone. Immaginate un gatto che fa le fusa ad una porta chiusa. Immaginate un Caravanserraglio di idee e sentimenti che vanno e ritornano. Immaginate una casa chiusa che riapre per amore. Immaginate un amico che spendendo coraggio ti guarda e dice che non ce la fa, che ha bisogno di te.
Ecco, quell’amico è la tua città e quello che viviamo giorno dopo giorno non è altro che un piccolo romanzo, un romanzo popolare. Avrete assaporato i colori, i suoni e i sapori di una vita spesa veloce che continua ancora a regalarmi l’inestimabile capacità di ridermi addosso e di non prendermi mai troppo sul serio. La vita e la voce di una Milano che quando è bella, è bella davvero.
Immaginate di riconoscerla e di riconoscervi.
Non è riconoscenza se le date una mano.
Sempre vostro
Vincenzo “Cinaski” Costantino
L’Ospite Inatteso
Rubrica SocioCulturalUrbana
Prima edizione 2016
Nuovi episodi da gennaio 2025
Uno spazio di lettura e riflessione su Milano
A otto anni di distanza riproponiamo una collezione di scritti raccolti tra amici, artisti, giornalisti, esponenti della cultura e della vita artistica che hanno in Milano un importante punto di riferimento.
Gli articoli offrono suggestioni, spunti e opinioni su come sta cambiando non solo Milano ma anche tutto il Mondo culturale che le gira attorno.